Roma, 25 luglio 2016 – Dopo l'ipotesi di intesa del 15 luglio scorso, è stato siglato stamattina a Roma l'accordo sindacale tra Federmanager e Telecom Italia Spa per l'esodo di 170 manager nell'ambito della procedura di mobilità attivata dall'azienda ai sensi della normativa sui licenziamenti collettivi.
«Il sacrificio di tanti colleghi deve servire alla valorizzazione delle risorse manageriali che continuano a lavorare per dare prospettiva a un importante asset tecnologico italiano e lo abbiamo scritto nero su bianco», afferma il presidente Federmanager, Stefano Cuzzilla. «L'accordo è finalizzato anche a favorire il ricambio generazionale nella misura in cui ciò effettivamente risponda al criterio della competenza promuovendo, senza ricorso ad altre figure, le risorse interne di elevato profilo che, proprio nel momento in cui si apre una fase dei ristrutturazione, si rivelano le più utili per consentire il rilancio».
I manager che lasceranno il posto di lavoro entro il 31 dicembre 2018 saranno individuati prevalentemente con il criterio della prossimità al pensionamento, anche sulla scorta dello scivolo previsto dall'articolo 4 della Legge Fornero, e potranno beneficiare di un importo di 50.000 euro per la ricongiunzione contributiva o per il riscatto laurea. Inoltre, sarà possibile accedere a un pacchetto di uscita condiviso tra le Parti per la risoluzione volontaria che garantisce un'integrazione al TFR fino a un massimo di 20 mensilità, oltre al preavviso previsto dal CCNL dirigenti industria.
«L'intesa raggiunta consente di accompagnare l'uscita evitando effetti ulteriormente traumatici rispetto a una situazione che ci è stata posta in termini urgenti e senza margini di manovra sul numero degli esuberi», chiarisce il presidente Cuzzilla. «Ciò dimostra l'efficacia di un sistema di relazioni industriali costruito sul senso di responsabilità e sulla capacità di utilizzare gli strumenti utili a gestire una ristrutturazione interna motivata dall'obiettivo della riduzione dei costi».
Nel documento peraltro si richiama il piano straordinario di spending review che Telecom Italia ha avviato per un valore complessivo di 1.6 miliardi di euro e che, per quanto riguarda i lavoratori, ha toccato esclusivamente il management, il cui numero viene ridotto di circa un quarto.
«Il nostro management deve far fronte a un costo consistente il cui impatto è stato contenuto dall'accordo firmato oggi – precisa Cuzzilla -. Ogni tre mesi verificheremo la sua attuazione con il coinvolgimento delle nostre RSA e nell'interesse di ogni singolo dirigente».
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