Categorie: Comunicato Stampa

AUTOMAZIONE, ITALIA PRIMO PAESE A RISCHIO OCCUPAZIONE

Roma, 05 marzo 2019 – L’automazione avrà un impatto significativo sull’occupazione italiana. Secondo i manager italiani intervistati nel rapporto “Intelligenza artificiale, innovazione, lavoro”, curato da Federmanager Academy in collaborazione con MIT technology review, l’Italia è al primo posto nella classifica dei Paesi che subiranno un calo del numero di occupati nei prossimi anni a causa di robot e intelligenza artificiale, seguita da Regno Unito, Francia e Germania. Chi invece beneficerà più di tutti del salto tecnologico è l’India, seguita da Cina e Stati Uniti.

Guardando alla tipologia di lavoro, a essere maggiormente colpiti dall’avvento dell’automazione saranno gli operai non specializzati, i bancari e i commercianti. Mentre è il data scientist la figura professionale del futuro, indicata dal 13% del campione composto da 512 manager industriali. E-commerce manager e analista di sistemi informatici sono gli altri due profili che hanno ottenuto più opzioni (rispettivamente, 12% e 10% del totale).

Ai manager iscritti a Federmanager è stato chiesto anche di indicare i settori produttivi che saranno più coinvolti dalla trasformazione tecnologica: nei prossimi 10-12 anni i manager d’azienda prevedono una riduzione di posti di lavoro nel settore bancario, nell’automotive e nel manifatturiero tradizionale. Aumenteranno, invece, gli occupati nel settore ICT, in quello della consulenza e in quello ambientale.

«Oltre all’Ict, i manager indicano la consulenza e l’ambiente come settori di sviluppo. Questo è significativo perché si tratta di ambiti che portano innovazione e che richiedono forti competenze tecniche e trasversali», commenta il presidente Federmanager, Stefano Cuzzilla. «L’industria, il manifatturiero, devono rivedere il proprio ruolo nel rapporto con robot e automazione. La sfida è imprescindibile se vogliamo mantenerci competitivi come Paese».

Nel rapporto presentato oggi a Roma si evidenzia che il 95% dei manager dichiara di conoscere l’AI, ma solo il 60% dichiara di conoscere esperienze di machine learning, una delle principali espressioni di AI. Inoltre, il 65% è favorevole a cobot o a robot che programmano altri robot, ma la maggioranza (53%) non pone lo sviluppo della driverless car e di altre declinazioni della AI fra le priorità per il nostro Paese. Quanto a Industria 4.0, che per la quasi totalità (96%) è una conoscenza necessaria, l’83% non ha contezza della funzione degli “architetti di sistema”, ovvero coloro che devono decidere gli algoritmi da porre alla base della progettazione/implementazione dei processi o dei prodotti.

«Sta crescendo la consapevolezza dei manager verso gli effetti della trasformazione in atto, ma non è ancora adeguata», afferma Cuzzilla. «Per questo dobbiamo investire in formazione a 360°, in corsi mirati all’adeguamento delle competenze manageriali. Siamo convinti che i manager svolgano un ruolo fondamentale per innovare l’impresa: bisogna partire da loro per poi diffondere le competenze digitali in tutta l’organizzazione e innovare i modelli di business».

Rimane molto importante il fattore umano e solo il 5% dichiara che le soft skills nella produzione 4.0 non siano fondamentali. Per un terzo del campione la formazione alla leadership però è ancora vista in modo tradizionale, mentre la maggioranza (67%) propende per lo sviluppo di e-leadership, con la connessa capacità di introdurre, utilizzare e sfruttare al meglio l’innovazione e le tecnologie digitali in azienda.

«Dal rapporto emerge anche un significativo fabbisogno formativo che deve essere colmato», spiega Federico Mioni, direttore di Federmanager Academy. «Le risposte ottenute sulla formazione alla e-leadership, al fintech, alla blockchain ci confermano la validità dei nostri corsi, che guardano a temi di frontiera, superando la formazione manageriale in senso classico. In meno di due anni abbiamo già formato circa 350 manager sui profili più sfidanti, di cui 300 hanno ottenuto la certificazione delle loro competenze da parte di un ente terzo. Un risultato non certo scontato».

Il rapporto “Intelligenza artificiale, innovazione, lavoro” è stato presentato oggi alla Facoltà di Ingegneria dell’università Sapienza di Roma, punto di partenza della riflessione sul futuro del lavoro tra Gian Piero Jacobelli, Direttore di MIT Technology Review, Fulvio D’Alvia, Direttore generale di 4.Manager, Paolo Dell’Olmo, Ordinario di Ricerca Operativa e Direttore del Master DISD (Data Intelligence and Strategic Decisions), Dipartimento di Scienze statistiche, Università Sapienza, Alberto Mattiacci, Ordinario di Economia e gestione delle Imprese Facoltà di Economia della Sapienza, e Direttore di Eurispes, Massimo Tronci, Ordinario di Impianti industriali meccanici Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale, Sapienza, e Mario Cardoni, Direttore generale di Federmanager.

Redazione Federmanager

Articoli recenti

Fondazione SAIHub: Federmanager entra nel consiglio di gestione per i membri ordinari, approvate le linee programmatiche per il 2025

L’Assemblea dei soci della Fondazione SAIHub ETS, riunita il 6 dicembre scorso, ha nominato un…

2 giorni fa

Formazione: firmato accordo tra Federmanager, Federmanager Academy e Unitelma Sapienza

Ѐ stato siglato mercoledì 27 novembre, presso la sede dell’Università degli Studi di Roma UnitelmaSapienza,…

2 settimane fa

Federmanager: Energy transition manager, figura chiave per una transizione “giusta”

Presentato a Roma il Rapporto Federmanager-Aiee, dal titolo “Riflessioni sul Piano nazionale integrato energia clima…

3 settimane fa

Lavoro, Federmanager e Confservizi firmano il rinnovo del contratto di lavoro dei dirigenti dei servizi pubblici

Roma, 27 novembre 2024 - Una struttura contrattuale che riafferma l’industrializzazione del settore, un impulso…

4 settimane fa

Federmanager: premiati i migliori dieci giovani manager d’Italia

A Roma la finalissima del “Premio Giovane Manager”. Al primo posto, Maristella Pignone di Stellantis…

4 settimane fa

Federmanager: Valter Quercioli alla presidenza

Roma, 15 novembre 2024 – Valter Quercioli, dirigente in Baker Hughes - Nuovo Pignone, è…

1 mese fa