«La formazione delle Risorse umane è il vero valore aggiunto in questa nuova sfida del digitale – ha ricordato ancora Helga Fazion – e Federmanager Academy offre una formazione mirata con proposte qualificate in partenza da gennaio 2017».
Grande successo per l’evento “Le premesse necessarie alla nuova rivoluzione industriale: un approccio concreto su banda ultralarga e risorse umane”, organizzato da Federmanager Nazionale, Federmanager Roma, Federmanager Academy e con il contributo di TeSav che si è svolto oggi presso la sede Federmanager.
Ad aprire i lavori, Mario Cardoni Direttore Generale di Federmanager. «Per cogliere la sfida di Industry 4.0 – ha ricordato Cardoni – bisogna essere rapidi e veloci e inserire subito nelle nostre Pmi, anche in forma di temporary, manager di alto profilo. Va costruita una squadra di contaminatori digitali, utilizzando manager formati e orientati alla digital transformation».
«In un momento di particolare turbolenza, determinata dai recentissimi eventi politici, – ha dichiarato Guelfo Tagliavini, Consigliere Nazionale Federmanager e Presidente TeSav – ci pare di particolare interesse poter avviare un confronto su un tema strategico per lo sviluppo del digitale nel nostro Paese. Gli investimenti approvati e i programmi avviati per la realizzazione del Piano Banda Larga/Ultralarga rimangono, in questo momento, una delle iniziative più concrete. Federmanager ha ritenuto importante legare il Piano Industria 4.0 lanciato dal Governo a quello che si ritiene, a ragione, il pilastro fondamentale per il successo dell’intero progetto: la realizzazione della infrastruttura abilitante in grado di abbattere il “digital divide” e determinare un equilibrato sviluppo del nostro sistema produttivo caratterizzato dalla preponderante presenza di Pmi».
A seguire è intervenuto Salvatore Lombardo, Direttore Generale Infratel Italia, che ha descritto la situazione riguardante la banda larga in Italia con le principali problematiche che impattano sulla diffusione capillare di essa, e ha dato alcuni riscontri sulle tempistiche (ancora ipotetiche) dell’attuazione del piano di diffusione.
Federico Mioni, direttore di Federmanager Academy, ha insistito sull’importanza delle competenze di eLeadership e anche di alcune competenze tecnologiche, viste in un’ottica non iperspecialistica ma manageriale. «Un buon manager che entri nella partita della Digital Transformation – ha spiegato – non deve essere uno specialista, ma avere da un lato le basi di una cultura digitale che gli consentano di muoversi in modo consapevole rispetto alle potenzialità tecnologiche e dall’altro trovare le leve motivazionali con i collaboratori e gli elementi di un dialogo strategico con colleghi e interlocutori esterni. Senza queste competenze, riassumibili nel termine eLeadership, anche i più sofisticati e potenti applicativi Ict non funzionano, perché il “gioco” è fatto dalle persone che devono avere chiari i problemi del presente e le strategie del futuro dell’azienda o di una organizzazione».
«Sulla eLeadership e su altri aspetti, soprattutto per la Industry 4.0, – ha detto ancora Mioni – Federmanager Academy ha sviluppato e presentato 18 proposte formative che hanno già raccolto molto interesse».
«La rivoluzione digitale – ha concluso Giacomo Gargano, Presidente Federmanager Roma e Unione Regionale Dirigenti Industriali del Lazio – gioca un ruolo fondamentale nella realtà economica e industriale di ogni territorio. I profili manageriali rappresentano il necessario supporto alle aziende al fine della riorganizzazione e gestione dei processi produttivi in ottica Industry 4.0, un contributo indispensabile per continuare ad essere competitivi in una realtà industriale in continua trasformazione».
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