Così il presidente Federmanager, Stefano Cuzzilla: «Le imprese hanno bisogno di ripartire e possono farlo solo se le condizioni ambientali complessive garantiscono la sicurezza di tutti. La salute del lavoratore è la salute anche dell’impresa. Qualsiasi prospettiva di sviluppo richiede questa consapevolezza».
«La pandemia non è affatto alle spalle e noi manager sentiamo la necessità di dare un segnale chiaro in favore della vaccinazione, per sensibilizzare la popolazione e il mondo del lavoro sulle prime conseguenze positive che stiamo osservando», nota Cuzzilla. «Non solo stiamo contenendo gli effetti più nefasti di questo virus, ma in molti settori produttivi stiamo riuscendo ad anticipare i trend di crescita che erano previsti per il terzo e quarto trimestre dell’anno».
«Non possiamo vanificare questo sforzo consentendo ai lavoratori di esporsi al rischio contagio. Quindi il mio appello va anche alla categoria dei manager affinché, con la responsabilità che li contraddistingue, sappiano favorire un processo virtuoso e senza indugi».
In riferimento alle iniziative di Confindustria e Confapi che hanno realizzato hub di somministrazione dei vaccini nei luoghi di lavoro, Cuzzilla aggiunge: «È uno sforzo capillare, quello messo in atto in pochi mesi, che sta aiutando a potenziare la campagna nazionale. È importante continuare su questa positiva intesa tra mondo privato e intervento pubblico: lo abbiamo fatto durante i mesi più bui del 2020 e riteniamo opportuno continuare oggi, per assicurarci un autunno di ripresa».
«Finora il sistema ha tenuto anche grazie a un welfare integrato tra pubblico e privato. Il sistema contrattuale che abbiamo realizzato con le altre organizzazioni datoriali – spiega il presidente – consente ai lavoratori di avere una tutela anche in tema di sanità integrativa, previdenza complementare, formazione e politiche attive del lavoro. Questo sistema, che lavora in sinergia con il welfare pubblico, si basa banalmente sul contributo versato da imprese e lavoratori. Ma restituisce un valore esponenzialmente elevato rispetto all’investimento».
«Non possiamo permetterci di ipotecare il prossimo autunno», rimarca il presidente dei manager. «Dalla scuola, alla sanità fino all’industria – conclude – abbiamo grandi programmi di investimento che meritano di essere realizzati per rilanciare il nostro Paese. Nutriamo non speranze, ma legittimo affidamento verso questo scenario, possibile grazie al contributo di tutti».
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