A seguito dell’incendio divampato lo scorso 7 maggio presso l’Altoforno 1, alcuni manager di vertice dell’azienda hanno ricevuto avvisi di garanzia dalla Procura di Taranto. Nel pieno rispetto del lavoro dell’autorità giudiziaria per accertare l’eventuale sussistenza di profili di responsabilità, la nostra Federazione auspica che sugli accadimenti si faccia chiarezza, senza che i dirigenti siano considerati i “capri espiatori” di accadimenti, anche incidentali, che affondano le radici in antiche ed erronee scelte industriali. Esprimiamo infatti una valutazione positiva sul complesso lavoro che gli attuali commissari e il management stanno portando avanti.
E se è certamente necessario comprendere le cause dell’incidente per evitare che quanto occorso si ripeta, la dirigenza non può però essere tirata in mezzo a tensioni tra poteri dello Stato. Attriti che auspichiamo non siano ulteriormente alimentati, in primis nel pieno interesse del Paese.
I manager attualmente impegnati in Acciaierie d’Italia operano per la continuità industriale, la sicurezza degli impianti e il miglioramento delle condizioni ambientali, nel quadro di una stabilità operativa troppe volte minata da visioni politiche contrapposte, cambi di proprietà e contraddizioni di sistema.
A testimonianza dell’impegno costruttivo della nostra Federazione, per garantire ad AdI un futuro industriale solido, nella giornata di oggi una delegazione federale, composta dal Vicepresidente nazionale Gherardo Zei con il supporto tecnico del coordinatore della Commissione federale siderurgia, Paolo Bonci, parteciperà al tavolo istituzionale di confronto con i ministri competenti convocato presso la Presidenza del Consiglio.
«Al Governo e a tutti gli attori istituzionali coinvolti chiediamo di mantenere il confronto sul piano della responsabilità collettiva verso il Paese, con una visione lungimirante per l’avvenire di Taranto e dell’industria che ne è il simbolo.» – Così il Presidente nazionale di Federmanager, Valter Quercioli – «Per Federmanager, e per l’intera classe manageriale, la sicurezza su lavoro rappresenta un’assoluta priorità. Non accettiamo pertanto che su questo tema, rispetto alla dirigenza, vi sia una sorta di ‘presunzione di responsabilità oggettiva’ e, sul punto, respingiamo al mittente ogni tentativo di mistificazione. Le competenze manageriali, infatti, non devono rappresentare il ‘capro espiatorio’ per lasciare margini a una deresponsabilizzazione degli altri attori strategici che – dalle istituzioni agli enti locali – devono invece agevolare, proprio al fianco dei dirigenti, l’adozione di soluzioni efficaci e funzionali a garantire la continuità produttiva e una prospettiva di sviluppo per Acciaierie d’Italia.»
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