Categorie: Comunicato Stampa

ASSEMBLEA ALDAI – FEDERMANAGER: I MANAGER LOMBARDI SI CONFRONTANO SULLE SFIDE DEL FUTURO

Tre parole chiave per rilanciare il Paese e dare un futuro alle nuove generazioni. Le ha lanciate oggi dal palco dell’Assemblea Annuale di ALDAI-Federmanager il Presidente Bruno Villani: sono futuro, merito, intelligenza collettiva.  Sulla prima parola Villani ha ricordato i numeri che vedono l’Italia come un Paese sempre meno giovane, mentre bisogna invertire la rotta al più presto mettendo in atto quelle politiche che garantiscano un futuro alle nuove generazioni. E allora serve il merito, valorizzando anche e soprattutto quello della popolazione femminile e dei giovani ancora spesso penalizzata nel mondo del lavoro. E infine, serve un nuovo sforzo di visione e di pensiero comuni da parte di tutti gli attori in gioco: Aziende, Manager, Enti, Istituzioni, Associazioni, Politica, Università, Centri di ricerca. E’ quella che Villani ha chiamato «intelligenza collettiva», che nasce appunto dalla sinergia e dalle proposte fattive del più ampio numero di soggetti a tutti i livelli.

Questo, in sintesi, il messaggio che Bruno Villani, Presidente di ALDAI-Federmanager, l’associazione che rappresenta gli oltre 15.000 dirigenti industriali che operano in Lombardia, ha lanciato oggi all’Assemblea annuale svoltasi a Milano presso Torre Allianz.

Erano presenti oltre al Presidente di ALDAI-Federmanager, Stefano Cuzzilla, Presidente di Federmanager, Alan Christian Rizzi, Sottosegretario alla Presidenza Regione Lombardia, Cristina Tajani, Assessore a Politiche del lavoro, Attività produttive, Commercio e Risorse umane del Comune di Milano,  Mattia Adani, Consigliere e responsabile del comitato scientifico del Forum della Meritocrazia, Jesùs Villagrasa Lasaga, L.C., Rettore Magnifico dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum e Professore Ordinario di Metafisica nell’APRA, Marzia Maiorano, CEO di MIDA, Marco Taisch, Professore ordinario Politecnico di Milano Dip. Ingegneria Gestionale e Presidente del Competence Center MADE, Vincenzo Trabace, Amministratore Delegato Lanxess Italia, Ulrika Wikstrom, General Manager L’Oréal.

Il futuro è più che mai incerto: le dieci professioni oggi più richieste dal mercato non esistevano fino a 10 anni fa e il 65% dei bambini che ha iniziato le scuole elementari nel 2016 affronterà un lavoro di cui oggi non si conoscono ancora le caratteristiche. Allo stesso tempo, nel 2047 in Italia il numero degli over 60 sarà maggiore rispetto a quello della popolazione dai 0 ai 16 anni. L’Italia, ha sottolineato Villani, rischia di non essere più “un Paese per giovani”.

«Serve una nuova cultura di impresa basata sulla managerialità. Dobbiamo promuovere all’interno del Sistema Paese misure di welfare che consentano la conciliazione di vita e lavoro, che sviluppino salute, previdenza, smart working e assistenza per i figli e gli anziani.» ha concluso Villani. «Questo è un tema di civiltà, prima ancora di essere un tema economico che ci impegniamo a portare avanti. I corpi intermedi a partire da noi e gli altri organi di rappresentanza qui oggi rappresentati, devono giocare un nuovo ruolo: passare dalla rappresentanza sindacale, di imprese e lavoratori, ad attore sociale, per essere ponte tra gli interessi di categoria e gli interessi del paese. Abbiamo bisogno di costruire un ecosistema basato sulla fiducia reciproca, con visione, regole, trasparenza e obiettivi chiari e condivisi. La sfida è iniziata e noi come ALDAI-Federmanager vogliamo esserne promotori e protagonisti. Abbiamo tutte le competenze e le carte in regola per vincerla insieme. Quindi insieme, tutti insieme, avanti tutta!».

«Con i dati marco-economici attuali, dobbiamo reagire accelerando il cambiamento: parlo dell’innovazione radicale da dare ai processi, all’organizzazione, alla cultura aziendali per far ripartire l’industria e restare competitivi come Paese», sottolinea Stefanoni Cuzzilla, Presidente nazionale Federmanager. «Questa Assemblea di Milano è l’occasione per riflettere su come costruire un futuro di opportunità puntando sulla qualità del nostro management, sulla nostra capacità di far crescere l’impresa e offrire un contributo alla benessere sociale».

 

 

Redazione Federmanager

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