ROMA, 17 febbraio 2016 – «Auspichiamo che l'iter parlamentare del ddl sul “lavoro agile” si concretizzi in tempi brevi e che siano definite in modo chiaro e semplice le modalità incentivanti che servono a diffondere questa buona pratica nel nostro tessuto produttivo», dichiara Stefano Cuzzilla, presidente Federmanager, alla vigilia della Giornata nazionale del lavoro agile.
«In Italia l’utilizzo dello smart work è pari a circa il 2.5% della popolazione dei lavoratori dipendenti: è davvero poco se confrontato con la media europea, che è dell’8.5% con punte del 20% nei paesi del nord Europa», chiarisce il Presidente dei manager industriali.
«Ciò è dovuto sicuramente anche al carattere dimensionale limitato delle nostre imprese, in prevalenza PMI a proprietà familiare, – continua Cuzzilla – ma anche a una normativa che deve rapidamente adeguarsi ai più innovativi criteri di sviluppo economico e sociale. Ricordiamoci che, in questo, il management ricopre un ruolo fondamentale per la creazione di una nuova cultura del lavoro che concilia vita professionale e vita privata e per l’affermazione di nuovi modelli organizzativi di business».
«Pertanto – conclude – il nostro giudizio sul ddl “lavoro agile” resta positivo nella misura in cui favorirà un aumento della occupazione, un innalzamento dei livelli di produttività e, contestualmente, anche una contrazione di costi sociali con risparmi considerevoli per le aziende, per le famiglie italiane e, in definitiva, per il Paese».
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