"Federmanager denuncia in questi giorni l'enorme dispersione di competenze manageriali avvenuta in Italia e, nel contempo, l’Istat registra l’ennesimo calo di produttività oltre ad un calo della produzione industriale: sono le due facce della stessa medaglia" osserva il Presidente di Federmanager Stefano Cuzzilla.
"Come rilevato da tutti gli analisti e, recentemente, anche dal Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, l’innovazione e il capitale umano sono i fattori chiave per la produttività aziendale, per cui è evidente come l’inefficienza produttiva del nostro Paese dipenda dalla arretratezza di un sistema di piccole e piccolissime imprese che investono poco in ricerca e innovazione e non si dotano di quelle competenze professionali necessarie per innovare – aggiunge Cuzzilla – sottolineando come nei settori ad alta qualificazione tecnologica e manageriale si giunga invece a risultati opposti".
"Questa tesi è confermata dal recente studio curato per Federmanager dall’Istituto Prometeia sugli investimenti stranieri in Italia – spiega Cuzzilla – in cui si mette chiaramente in evidenza come l’introduzione di manager esterni al tradizionale capitalismo familiare, in numerosi casi di acquisizioni estere di aziende italiane, abbia fatto registrare netti miglioramenti di tutti gli indici di performance aziendale oltre ad una maggiore propensione alla crescita dimensionale e occupazionale di tali imprese".
Secondo Federmanager quindi "per favorire la ripresa economica e ridare slancio all’industria manifatturiera, occorre adottare strumenti che incentivino le aziende a dotarsi di adeguate risorse manageriali, in grado di stimolare l’innovazione e l’internazionalizzazione delle nostre piccole e medie imprese. Sarebbe un modo innovativo e concreto di fare politica industriale".
"Il Governo dovrebbe favorire con decisione – ricorda ancora il Presidente Cuzzilla – lo sviluppo di un modello di contrattazione decentrata, più vicina alle esigenze delle filiere produttive, rilanciando la detassazione della retribuzione di produttività senza apporre tetti come fatto in passato. Mi riferisco a modelli retributivi legati ad obiettivi predeterminati e misurabili che generano un trattamento aggiuntivo per i dipendenti solo se si realizza un valore aggiunto per l’impresa. In questo modo non servono misure compensative per lo sgravio fiscale".
"Su queste basi Federmanager si pone come interlocutore affidabile nel dibattito per un nuovo modello di sviluppo del Sistema Italia che il Ministro Guidi ha lanciato annunciando la convocazione degli Stati Generali dello Sviluppo Economico per il prossimo autunno".
"Per costruire una nuova strategia di politica industriale – conclude Cuzzilla – non si può fare a meno di coinvolgere i manager che vivono ogni giorno la realtà produttiva, con grande responsabilità, e possono proporre idee e soluzioni alla luce di una conoscenza diretta dell’organizzazione degli assetti aziendali".
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