La sentenza del Tar di Lecce ha confermato l’ordinanza emanata nel febbraio 2020 dal sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, legata alle implicazioni ambientali per la salute della popolazione tarantina, rigettando le impugnazioni di Ilva in amministrazione straordinaria e ArcelorMittal, che hanno già annunciato il ricorso in appello al Consiglio di Stato.
«Abbiamo fiducia nella volontà del nuovo Governo di riattivare il tavolo di confronto sul futuro del Gruppo ex Ilva», prosegue Cuzzilla, avvertendo che «occorre assumere subito le decisioni necessarie a evitare il rischio del blocco degli impianti e salvaguardare il futuro produttivo di un sito siderurgico strategico per la produzione industriale italiana, ora che lo Stato si è impegnato a realizzare quegli investimenti che finora sono mancati per garantire la sicurezza della produzione e il risanamento ambientale».
«Federmanager da questo punto di vista è già scesa in capo da protagonista», ricorda il presidente, «proponendo la proprie proposte di soluzione tecnica per il rilancio dello stabilimento tarantino in un documento curato da un gruppo di manager di Genova e di Taranto, coerente con un progetto industriale sano e a supporto di un ciclo produttivo più pulito e tecnologicamente innovativo, che abbiamo messo a disposizione delle istituzioni e di tutti gli stakeholder interessati».
«In rappresentanza del management dell’azienda, abbiamo da tempo denunciato anche i rischi connessi alla mancanza di investimenti in manutenzione e sicurezza da parte di AM Italia, che espongono i nostri colleghi a gravi responsabilità personali», aggiunge il presidente regionale di Federmanager Puglia, Piero Conversano chiarendo che «ciò si aggiunge alle accuse che stanno sostenendo in questi giorni i pubblici ministeri nel processo “Ambiente Svenduto” relativo alla gestione Riva».
«Ora serve un atto di responsabilità di tutte le parti coinvolte nella vicenda, anche attraverso un apposito accordo di programma, per agevolare la continuità della produzione nello stabilimento di Taranto senza peggiorare ulteriormente le condizioni di sicurezza e compromettere il futuro “verde” dell’ex Ilva, ponendo le basi per un rapporto responsabile tra il polo siderurgico e la città», aggiunge ancora Michele Conte, presidente di Federmanager Taranto.
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