Roma, 19 ottobre – «Prendere una decisione definitiva in tempi brevi su quale sia la migliore opzione industriale per il rilancio di Ilva». Questo è il monito che la Federazione dei manager industriali ha indirizzato a parlamento e governo nell’ambito dell’audizione svolta oggi alla X commissione Attività produttive, Commercio e Turismo della Camera dei deputati sul futuro del gruppo siderurgico.
La questione tempo, sempre più essenziale, ha spinto Federmanager a chiarire in Commissione che «alle condizioni attuali, dato l’esito della gara, occorre velocemente definire la trattativa con il Gruppo ArcelorMittal in modo da realizzare un solido collegamento con un big player industriale non più procrastinabile».
Confidando nel ruolo del governo nella celere definizione del caso, l’esigenza principale resta quella di passare dalla gestione commissariale a un acquirente privato in grado di apportare liquidità e di garantire il rilancio dell’attività industriale e un assetto competitivo di lungo termine al gruppo siderurgico.
Federmanager quindi ha chiesto di conoscere il piano industriale di Mittal «su cui non abbiamo ancora avuto modo di confrontarci ed esprimere valutazioni di merito».
«Bisogna lavorare per la competitività di Ilva, recuperare il gap qualitativo e dimensionale accumulato rispetto alla concorrenza», ha dichiarato il presidente di Federmanager, Stefano Cuzzilla. «Non è un mistero – ha aggiunto – che la concentrazione di quote di mercato nel portafogli di pochi grandi player internazionali rischia di penalizzare lo sviluppo del sito italiano. Pertanto serve il coinvolgimento di un partner industriale forte che adotti un programma di valorizzazione di Ilva, soprattutto oggi che si prospettano le condizioni per una ripresa dell’acciaio».
«La dirigenza Ilva si è sempre mostrata professionalmente pronta a lavorare con chi manifesta un interesse concreto verso il futuro dell’azienda, riconoscendo la specificità delle competenze del governo in materia», ha ricordato Egildo Derchi, coordinatore della commissione siderurgia di Federmanager. «Occorre, in ogni caso, investire da subito nell’innovazione degli impianti e puntare sulla valorizzazione delle risorse professionali qualificate presenti».
Il management da luglio 2012 continua a guidare l’azienda tra mille difficoltà in un contesto che Derchi ha definito «non favorevole». «I colleghi si sono assunti responsabilità e oneri, anche di tipo giudiziario, come dimostra ciò che è accaduto nelle ultime tre settimane. Oggi hanno il diritto di poter contare su regole certe e garanzie circa la continuità contrattuale, con tutto ciò che essa implica».
A tal proposito Federmanager ha indicato che «la collaborazione istituzionale tra governo e autorità locali è l’unica strada da percorrere per poter arrivare quanto prima alla definizione di regole certe sul piano politico/normativo e sulle quali far convergere territorio e nuovi investitori».
I dirigenti attualmente in servizio nei vari stabilimenti e siti ILVA sono 69, in maggioranza figure junior, dal basso costo e di elevata professionalità. A fronte di preannunciati scenari di significativo ridimensionamento dell’assetto dei siti produttivi e degli enti di staff, da quanto appreso, AMInvestco si ripropone di utilizzare solo 45 risorse dirigenziali.
Pertanto il presidente di Federmanager Cuzzilla ha avvertito: «Non è accettabile che si disperda l’importante patrimonio di professionalità di cui Ilva dispone, che è cruciale per lo sviluppo del territorio, specie nella realtà del Sud Italia. Il progetto per una nuova Ilva deve andare avanti garantendo contemporaneamente le tutele occupazionali, quelle contrattuali e quelle ambientali».
Se interverranno eventuali diverse scelte del governo verso altri partner internazionali dell’acciaio, Federmanager ha offerto ampia disponibilità ad affrontare le questioni aperte in uno specifico Tavolo con tutte le Parti coinvolte per una sollecita risoluzione del caso.
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