Il Fondo pensione di Confindustria e Federmanager presenta la nuova strategia di investimento in asset alternativi. Il 50% sarà destinato all’Italia
Previndai, primo fondo pensione italiano per patrimonio, sceglie di investire in economia reale, con una forte propensione verso il sistema Italia.
Il Fondo conta circa 80.000 dirigenti iscritti, con 870 milioni annui di entrate contributive e un patrimonio complessivo che a fine 2018 superava 11,5 miliardi di euro, investiti in due comparti assicurativi (9,5 miliardi) e in due comparti finanziari (2 miliardi).
Nell’ambito di una revisione complessiva della strategia di investimento dei comparti finanziari, Previndai ha destinato una quota pari al 10% di tali portafogli ad asset alternativi illiquidi. Si tratta di oltre 200 milioni di capitali pazienti, con un orizzonte temporale di investimento fino a 15 anni, destinati a private equity (44 milioni), direct lending (59 milioni) e infrastrutture azionario (107 milioni).
Approvata nel 2017, la nuova strategia di investimento in asset alternativi è oggi operativa attraverso un modello di investimento diretto e 6 player di mercato individuati tra fondi di investimento mobiliare chiusi, selezionati con evidenza pubblica.
Fino al 50% del piano sarà destinato al mercato domestico, a dimostrazione delle opportunità di investimento che offre il sistema Italia. Secondo le valutazioni del Fondo, sarà così possibile generare ritorni positivi per le imprese e i manager italiani, che costituiscono la platea di riferimento del Fondo.
I dettagli del piano strategico che destina parte di portafogli finanziari ad asset alternativi sono stati presentati oggi a Roma dal presidente del Fondo Giuseppe Noviello nell’ambito del Convegno “Fondati nell’economia reale. La nuova strategia di investimento di Previndai”. L’evento ha visto il contributo del presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, del presidente di Federmanager Stefano Cuzzilla e del Sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze Pierpaolo Baretta.
La nuova asset allocation, che intende offrire ai manager aderenti rendimenti più alti e in linea con la loro propensione al rischio, è frutto di un percorso strutturato e trasparente che ha comportato anche la verifica della propensione al rischio degli iscritti e una riorganizzazione della struttura del Fondo finalizzata a innalzare il livello delle competenze. L’obiettivo è stato quello di offrire soluzioni di investimento in linea con le best practice internazionali.
«Previndai ha avviato un’operazione unica nel suo genere che punta a realizzare la maggiore soddisfazione degli associati con la migliore combinazione rendimento-rischio, in un contesto di investimento di lungo periodo tipico del settore previdenziale, in uno scenario volatile e con tassi di interesse pari a zero o negativi», ha spiegato il presidente Giuseppe Noviello. «Il successo degli investimenti in Italia si basa su un obiettivo semplice, ma non banale: avere aziende competitive guidate da manager competenti. Questa – ha chiarito Noviello – è la migliore assicurazione per i soldi dei nostri iscritti».
«La nuova strategia di investimento di Previndai rappresenta un punto di riferimento nel panorama italiano della previdenza integrativa – ha sottolineato il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia. «Un ulteriore conferma che è dagli investitori di lungo periodo, come i fondi pensione, che devono arrivare risorse per la crescita delle PMI italiane e lo sviluppo del nostro sistema infrastrutturale. Se fondi pensione e casse previdenziali destinassero un 5% aggiuntivo del loro patrimonio ad asset quali private equity, private debt e venture capital, alle nostre imprese arriverebbero oltre 10 miliardi. Ma non tutti i fondi hanno dimensioni e competenze per investire in asset alternativi. Proprio per questo – ha evidenziato Boccia – serve un grande progetto per il Paese che accompagni i fondi a investire nell’economia reale nell’interesse congiunto di lavoratori e imprese. Auspichiamo che al più presto si possa avviare un tavolo di confronto sul tema che coinvolga Governo, autorità di Vigilanza, parti sociali, associazioni di settore ed esperti».
«Il Piano di Previndai dimostra che investire in economia reale non è affatto uno slogan», ha dichiarato il presidente Federmanager Stefano Cuzzilla. «È il frutto di una precisa strategia di investimento che il Fondo ha abbracciato prima di altri e con un approccio serio e lungimirante, che risponde a un reale incentivo di mercato. Sarebbe bene che il legislatore tenesse conto di questa propensione e rafforzasse anche l’incentivo fiscale, che esiste ma, finché la quota agevolata resta ferma al 10%, non si realizzerà la spinta necessaria a sostenere le imprese che, invece, chiedono a gran voce di svincolare risorse per ripartire. Una politica fiscale illuminata – ha concluso Cuzzilla – dovrebbe premiare la previdenza complementare in modo da promuoverne la diffusione, viste le criticità della previdenza pubblica».
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