“La categoria dirigenziale si fa portavoce della difesa di tutte le forze produttive e intraprendenti del Paese, presenti negli ambiti socioeconomici, pubblici e privati, che generano PIL, posti di lavoro e muovono l’economia e che nonostante ciò si sentono orfane di attenzione politica. Da troppi anni – denuncia Stefano Cuzzilla, Presidente CIDA – la classe media è colpita da reiterate vessazioni e ripetuti provvedimenti falsamente redistributivi che mettono seriamente a repentaglio i valori della professionalità e del merito. Il rischio è un progressivo assottigliamento della categoria con conseguente instabilità sociale. E’ con questa consapevolezza che abbiamo sentito l’urgenza di lanciare una petizione – spiega Cuzzilla – per chiedere un Paese più equo e giusto, che punti su lavoro, crescita, imprese produttive, stipendi più elevati e pari opportunità per giovani e donne senza sottrarre altre risorse a chi ha pagato onestamente tasse e contributi in un’economia alterata e inquinata dall’evasione. Se perdiamo il ceto medio perdiamo l’equilibrio di tutto il sistema e ipotechiamo il nostro futuro”.
La petizione, che in poco più di 24 ore ha già raccolto più di 10mila firme, si pone i seguenti obiettivi:
Link alla petizione https://chng.it/BqMygYymLB
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