Comunicato Stampa

Gender gap, è ancora emergenza. Ma aumentano gli strumenti per una rivoluzione possibile

AUMENTANO GLI STRUMENTI PER UNA RIVOLUZIONE POSSIBILE:

dalle misure vincolanti del PE sulla trasparenza retributiva,

alle clausole sociale nel nuovo Codice appalti per l’occupazione femminile

Presentato il nuovo libro “She Leads- la parità di genere nel mondo del lavoro” di Stefano Cuzzilla e Andrea Catizone allo storico Circolo Antico Tiro a Volo di Roma

Roma, 19 aprile 2023 – Per l’Unione Europea la parità di genere è “a new push for European Democracy”, per l’Italia è un gap che deve recuperare per un futuro più sostenibile e inclusivo. Sullo sfondo dello storico Circolo Antico Tiro a Volo, nel corso della presentazione del suo nuovo libro dal titolo “She Leads: la parità di genere nel mondo del lavororedatto insieme ad Andrea Catizone, Avvocata sui diritti della persona e delle discriminazioni, edito dal Sole 24 Ore e curato dalla giornalista Silvia Pagliuca – Stefano Cuzzilla, Presidente di Federmanager e 4. Manager, si è detto soddisfatto della decisione dell’esecutivo italiano, che nello spirito della precedente legge delega, ha mantenuto l’obbligo per tutte le stazioni appaltanti di prevedere all’interno di bandi una riserva di almeno il 30% di assunzioni per donne e giovani under 36.

Quello di genere è uno dei tre gap che l’Italia deve recuperare se vuole crescere, insieme a quello territoriale e generazionale. E’ pertanto urgente – afferma Stefano Cuzzilla – che il Governo dimostri con pragmatismo il suo impegno nel promuovere l’occupazione femminile nei diversi ambiti lavorativi, unica soluzione per creare una cultura inclusiva in grado di riconoscere le diversità e al contempo valorizzarle. Voglio ricordare – prosegue Cuzzilla – che attualmente la disparità di genere impatta quasi del 12% sulla crescita del PIL del Paese, un dato significativo che ci permette però di comprendere l’importanza dell’inclusione di una forza lavoro essenziale per il benessere del sistema. Il recente cambio di rotta del Governo Meloni sulle clausole sociali nel nuovo Codice degli appalti è sintomo dell’impegno dell’esecutivo sui temi di genere e generazionali”.

Il testo include, infatti, dei requisiti necessari per il corretto inserimento della “quota rosa” nelle offerte delle stazioni appaltanti, senza i quali le imprese non possono concorrere per l’allocazione di un appalto pubblico. “Non meraviglia, dunque, che nella sua versione definitiva il codice degli appalti torni a prevedere la certificazione della parità di genere quale leva strategica per la riduzione del divario di genere – dichiara l’Avvocata Andrea Catizone -. La certificazione è uno strumento virtuoso, pensato a favore delle aziende, capace di innescare meccanismi dinamici attraverso il raggiungimento di obiettivi che creano valore economico, favoriscono in maniera gentile il superamento delle disparità di genere creando una cultura aziendale e manageriale che armonizza il principio delle pari opportunità”.

Passi avanti anche sul fronte della cosiddetta “Child penality” che da sempre colpisce le neomamme e ostacola la realizzazione della carriera delle donne.  Durante la presentazione del libro si è ricordato che oggi l’occupazione passa dal 72% per le donne senza figli al 53% per le donne che hanno un figlio under 6. E ovviamente c’è un impatto anche in termini di reddito: i salari lordi annuali delle mamme lavoratrici sono inferiori di 5.700 euro rispetto alle lavoratrici che non sono mamme. “E’ pertanto importante – ha sottolineato Cuzzilla – che a sostegno dello sviluppo professionale femminile, il Governo stia varando una serie di misure volte a rilanciare la natalità e supportare le famiglie con figli. Il recente ampliamento del congedo parentale rappresenta una misura volta ad equiparare diritti e doveri dei lavoratori di ambo i sessi”.

Stefano Cuzzilla ha anche ricordato che la parità di genere è stata indicata dalla stessa Unione europea come uno degli obiettivi strategici e trasversali del PNRR: “L’Italia deve essere da esempio nel garantire misure di trasparenza retributiva più inclusive, come recentemente sancito dal Parlamento UE nella sua nuova legislazione per contrastare il gender pay gap. Assicurare una parità salariale per un lavoro di pari valore è un diritto inviolabile, non possiamo più accettare discriminazioni retributive di genere”.

Redazione Federmanager

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