«I manager industriali stanno gestendo una serie di emergenze che in alcuni casi mettono a dura prova la sopravvivenza stessa delle imprese. Il biennio 2021-2022 è stato segnato dalla “prima vera crisi energetica globale”, come l’ha definita l’International Energy Agency. E a novembre, secondo le più recenti rilevazioni, i prezzi alla produzione dell’industria italiana sono aumentati del 2,6% su base mensile e del 29,4% su base annua”, ricorda Cuzzilla.
«In questo scenario, occorre il massimo impegno, da parte di tutti gli attori dell’economia, per tutelare il sistema produttivo e i cittadini da ulteriori aggravi. Ecco perché – conclude Cuzzilla – un tema come quello del caro-carburanti, così impattante per la mobilità su strada di persone e merci, deve essere affrontato con il coinvolgimento di specifiche competenze tecniche ed economiche. I manager sono a disposizione del Paese anche per supportare la trasformazione ecologica e tecnologica di cui abbiamo bisogno: un sistema integrato di mobilità sostenibile, ancorato al principio di neutralità tecnologica, è una seria risposta alla speculazione dei costi delle fonti fossili».