Un pacchetto di 40 milioni di euro che, se inseriti nella prossima manovra, potrebbero essere sufficienti a rilanciare il sistema attraverso l’investimento su figure manageriali chiave.
Il documento predisposto dalla Federazione dei manager industriali propone 3 strumenti possibili da utilizzare allo scopo: una prima ipotesi di agevolazione consiste nel conferimento alle imprese di un contributo a fondo perduto sotto forma di voucher per l’acquisizione di servizi manageriali per l’innovazione, oppure si propone un credito d’imposta sulle nuove assunzioni di innovation manager, oppure, infine, una forma di decontribuzione degli oneri previdenziali per le PMI che assumono personale con qualifica dirigenziale in stato di disoccupazione con profilo orientato all’innovazione delle piccole e medie imprese, anche sotto forma di Temporary Management, con precedenza per chi dispone di certificazione delle competenze manageriali.
«Incentivare l’ingresso di manager innovativi nelle Pmi è una priorità per il Paese», ha affermato il presidente Federmanager, Stefano Cuzzilla. «Noi lo stiamo facendo con le nostre risorse per consentire alle aziende di fare un salto di qualità. Oggi che parliamo di Legge di Bilancio ci auguriamo che non solo si tenga conto delle nostre proposte, ma che venga difeso anche l’investimento sulla formazione 4.0 nella misura più ampia possibile».
«L’innovation manager è quel professionista che sa stimolare la ricerca di soluzioni legate alla digital transformation e che sa favorire culturalmente l’introduzione e il consolidamento di idee innovative in azienda», ha spiegato Cuzzilla. «In questa fase storica – ha avvertito – abbiamo bisogno di una spinta pubblica che permetta alle imprese, in particolare alle Pmi, di dotarsi in tempi brevi di persone capaci di gestire processi e sistemi nuovi e altamente complessi».
«Sul tema delle competenze si gioca il destino del Paese», ha rilanciato il direttore generale Federmanager, Mario Cardoni. «Per questo motivo è fondamentale che, accanto alle agevolazioni già esistenti per sostenere gli investimenti in macchinari, si favorisca il percorso verso una connotazione più manageriale del tessuto produttivo italiano».
Si è soffermato sugli effetti della globalizzazione e dell’innovazione l’onorevole Bruno Tabacci, per il quale «oggi è stato rivoluzionato il rapporto tra i cittadini del mondo e il mondo nel suo complesso. È un fenomeno strutturale che implica un’apertura. Chi si chiude non diventa padrone a casa sua, diventa prigioniero a casa sua». Semplificazione, fisco e lotta al sommerso sono, a detta del presidente della Commissione parlamentare per la semplificazione della Camera, i grandi obiettivi del Paese.
«L’idea di creare una commissione parlamentare permanente per la digitalizzazione nasce dall’esigenza di avere un centro di attenzione su una tematica fondamentale per lo sviluppo», ha spiegato Sebastiano Barbanti, componente Pd della Commissione Finanze, la quale ha promosso un’indagine conoscitiva sul fenomeno Fintch, parallela al tavolo tecnico formato al Mise, per creare un contesto favorevole allo sviluppo di questo particolare settore.
«Questa Legge di Bilancio, come le precedenti, rispetta le regole europee e ciò ha ridato al Paese una credibilità forte», ha evidenziato Stefano Scalera, consigliere del ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan. «Formazione, super e iper ammortamenti, impresa 4.0, PIR stanno dando una spinta forte al consolidamento della ripresa. Grazie al lavoro attento di imprese e manager che hanno sfruttato al meglio queste misure, ci aspettiamo di veder crescere i risultati in termini di occupazione e reddito».
L’onorevole Giampaolo Galli della Commissione Bilancio, citando il non paper di Schäuble, ha insistito sul fatto che «per tre quarti questa Legge di Bilancio disinnesca la clausola di salvaguardia. Non ci sono molte risorse per le politiche di sviluppo, ma vero è che esse si vanno ad aggiungere allo stanziamento consistente della precedente manovra di bilancio. I manager – ha aggiunto – hanno una funzione positiva: sanno richiamare tutti alla responsabilità e, soprattutto, a evitare strumentalizzazioni e banalizzazioni».
Ponendo il tema 4.0 tra i principali fattori responsabili delle condizioni di positività economica, il sottosegretario all’Economia e alle Finanze Pier Paolo Baretta ha concluso la riunione nella sede Federmanager dichiarando che «finalmente i dati di crescita ci confortano e sono convincenti e misurabili».
In una panoramica di scenario economico europeo, il sottosegretario Baretta ha invocato il consolidamento dell’economia come obiettivo della presente manovra e ha indicato i due ostacoli da superare: la preoccupazione espressa da molti osservatori economici circa il carattere di congiunturalità della ripresa e il fatto che essa non sia ancora ben percepita da famiglie e imprese, soprattutto quelle di piccola dimensione. «Se lasciamo fuori fasce importanti della popolazione – ha dichiarato – prima o dopo la ripresa inciampa su se stessa».