«I manager d’azienda sono convinti dell’opportunità di offrire il proprio contributo alla diffusione capillare della campagna di vaccinazione, consentendo ai luoghi di lavoro di diventare spazi sicuri per eseguire la somministrazione ai lavoratori e alle loro famiglie che ne facciano richiesta», dichiara il presidente Federmanager, Stefano Cuzzilla.
«Abbiamo le responsabilità e le capacità, sia organizzative sia logistiche, per gestire efficacemente l’estensione della vaccinazione sui posti di lavoro», chiarisce Cuzzilla, rispondendo positivamente alla proposta di immunizzazione in azienda contenuta nel nuovo piano.
«Non basta che la campagna vaccinazioni sia ben pianificata e programmata. Bisognerà essere bravi anche nella sua attuazione – precisa Cuzzilla -. Per questo, è importante aprire le fabbriche. Ed è importante far perno sulle competenze manageriali di cui l’Italia dispone, che sono tecniche e gestionali e che potranno fare la differenza se messe al servizio del Paese».
«Ci troviamo in totale sinergia con l’iniziativa di Confindustria e Confapi che ieri hanno sottoscritto un primo protocollo in Lombardia che coinvolge le imprese della regione», continua il presidente. «È una risposta concreta, in queste zone particolarmente colpite dal virus, che mi auguro sia possibile promuovere a livello nazionale. Su questa linea – sottolinea – il mondo del management intende inviare un segnale di massima collaborazione, ribadendo il principio che diritto alla salute e diritto al lavoro sono inscindibili».
«Ci auguriamo che ciascun manager, in piena libertà di coscienza, riscopra il proprio ruolo in questo momento delicato, compiendo scelte conseguenti per assicurare ai lavoratori l’opportunità di accedere velocemente e in sicurezza alla protezione vaccinale. Nelle prossime settimane, quando la fornitura di dosi sarà più consistente, dovremo avere tutti gli strumenti a nostro vantaggio e gestire al meglio possibile la variabile tempo», dice ancora Cuzzilla.
«L’industria deve imprimere una propulsione anche sul fronte della produzione vaccinale. Tutto il settore del pharma è da sempre tra le eccellenze italiane. Ora si tratta di concentrare gli investimenti su ricerca&sviluppo e sulla filiera, riportando a casa parte della produzione», afferma.
«Dalla vaccinazione di massa dipendono anche le speranze di ripartenza della nostra economia. Se c’è qualcosa che abbiamo imparato da questa pandemia – conclude il presidente dei manager – è che continueremo a farci i conti, anche quando usciremo dall’emergenza. Ecco perché dobbiamo investire nel settore biomedicale e farmaceutico, valorizzando il grande know how che già vantiamo, per non farci trovare impreparati in futuro».