In Italia su oltre 225 mila società di capitale il 67% non ha donne nel proprio Cda e solo un’impresa su dieci ha un consiglio totalmente al femminile.
Roma, 7 ottobre 2024 – Favorire l’inserimento delle donne nei Cda non per legge o per quote rosa ma per meriti e competenze. Stop al divario di genere oltre a una maggiore inclusività nelle posizioni di leadership all’interno di organizzazioni aziendali di imprese pubbliche e private. Sono questi gli obbiettivi della 3° edizione di “Women on Board” il progetto ideato e promosso, sin dal 2022 e giunto alla sua terza edizione, da Manageritalia, Federmanager, AIDP e Hub del Territorio ETS. “Women on board 2025” è un vero e proprio percorso formativo già seguito da oltre 1700 professioniste dal 2022 a oggi.
A illustrare questa mattina, presso la Sala Matteotti di Palazzo Theodoli – Bianchelli, Camera dei Deputati, i contenuti della terza edizione di “Women on Board” una personalità d’eccezione, l’On. Elena Bonetti, già Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia affiancata dal Presidente Cida, Stefano Cuzzilla e dalle due donne ideatrici del progetto: Cristina Mezzanotte di Manageritalia e Sara Cirone di Federmanager Minerva, AIDP e Hub del Territorio. All’evento sono intervenuti anche Michele de Tavonatti, Presidente CPO Nazionale del CNDCEC, Luca De Compadri Vicepresidente CNOCDL e Nicoletta Grassi, Direttivo Nazionale ANF. A chiudere i lavori, le testimonianze di Carla Nisio (Head of Cloud4Tim Noovle – TIM & Olivetti board member) e Teresa Lopilato (Consigliera di BolognaFiere e Presidente di Bologna Marathon), professioniste che hanno partecipato alla passata edizione di “Women On Board”.
In Italia, secondo un’elaborazione di Manageritalia su dati Modefinance, società del gruppo TeamSystem, su circa 225mila società di capitali con oltre 1 milione di fatturato si evince come il 66,7% delle aziende ha un Cda composto di soli uomini, il 10,9% di sole donne e il solo il 33,3% ha almeno una donna nel Cda. Mentre solo il 20% del totale dei componenti dei Cda italiani è donna. Dati che evidenziano come sia ancora molto il lavoro da fare per giungere una vera parità di genere.
“Spesso l’attività legislativa si limita alla risposta di bisogni, la legge Golfo Mosca così come la certificazione della parità di genere sono due esempi virtuosi di come l’attività legislativa può invece fungere da leva di attivazione che introduce una novità di sviluppo sociale. così commenta Elena Bonetti, già Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia. Penso alle donne e professioniste con le loro competenze che prima dell’introduzione della legge sulle presenze nei consigli di amministrazione erano già presenti nelle aziende ma non venivano intercettate o valorizzate”. “La sinergia tra imprese, manager, istituzioni e associazioni di categoria è l’asse portante delle azioni di valorizzazione dell’empowerment femminile, per favorire in concreto il merito e le competenze nella governance delle imprese soprattutto nelle PMI che rappresentano la maggior parte delle imprese nel nostro Paese”. “Questi anni, con la strategia nazionale per la parità di genere, il PNRR e la certificazione della parità di genere e la legge per la parità salariale abbiamo segnato un passo strategico, ma dobbiamo fare ancora molto per valorizzare l’intero il percorso di carriera delle donne nel mercato del lavoro”.
“Questa nuova edizione nasce dall’esigenza di dar seguito alle tante sollecitazioni che abbiamo ricevuto dalle manager che hanno frequentato già Women on Board e che vogliono continuare a studiare e formarsi nonché da chi affronterà questo percorso per la prima volta” così commenta Cristina Mezzanotte, Presidente di Manageritalia Emilia-Romagna e co-ideatrice del progetto che prosegue:” Oggi sono oltre 450 le professioniste nella nostra short list pronte per entrare nelle governance di aziende pubbliche e private ma soprattutto nelle Pmi in tutte le regioni italiane. Wob è una community nata in maniera spontanea che desidera promuovere il merito delle Donne e mettere questo patrimonio al servizio delle Aziende, oggi sempre più inclusive.
“Fare rete sui territori in merito ai temi che impattano significativamente sullo sviluppo sostenibile è un dovere per il mondo manageriale impegnato nel produrre risultati economici tenendo conto della necessità di avere governance più inclusive e sostenibili che possano contribuire a creare valore e ricchezza sociale” commenta Sara Cirone del Coordinamento nazionale Federmanager Minerva, Responsabile sostenibilità e consigliera nazionale AIDP, Presidente di Hub del Territorio ETS.
Stefano Cuzzilla, Presidente CIDA, dichiara: “Le governance miste, in cui è garantita un’equa presenza dei generi, sono le più efficaci e stanno dimostrando una maggiore resilienza quando si verifica una crisi. È necessario avere a disposizione competenze complementari per prendere le decisioni migliori. Questo si ripercuote positivamente anche sull’organizzazione aziendale, favorendo una crescita della presenza femminile nelle altre posizioni. Perciò – aggiunge Cuzzilla – è importante investire nella formazione e costruire percorsi di valorizzazione dentro e fuori le imprese. Nel nostro Paese, dove lavora soltanto una donna su due, dove soltanto il 28% dei manager è donna, dobbiamo rimuovere tutti fattori – economici, sociali e soprattutto culturali – che sono ostacolo all’affermazione della parità nel mondo del lavoro”.
Tante le novità di questa edizione a cominciare dalla conferma delle partnership con gli Ordini dei Commercialisti e dei Consulenti del Lavoro e con l’Associazione nazionale forense. Si amplia anche il calendario degli incontri. Saranno infatti ben 15 gli appuntamenti formativi, di cui 12 obbligatori su piattaforma dedicata e 3 facoltativi (che saranno aperti anche alle partecipanti Wob delle scorse edizioni). Ogni incontro avrà la durata di circa 3 ore, in cui le partecipanti avranno l’occasione di confrontarsi con diversi professionisti del settore giuridico, economico e aziendale aumentando così le loro competenze, esperienze e capacità di analisi. Diverse le tematiche affrontate che spaziano dal “personal branding soft skills networking” all’equilibrio di genere nelle società non quotate passando per “l’analisi contabile e del rischio sui sistemi gestionali” sino ai “principi dell’etica d’impresa”, oltre a comprendere come agiscono “gli enti di interesse pubblico e le partecipate pubbliche” e come le nuove tecnologie possono essere utili alle decisioni dei CDA.
“Women On Board 2025” varcherà per la prima volta anche i confini nazionali. Nel mese di marzo, infatti è previsto a Bruxelles, presso gli spazi del Parlamento Europeo, un incontro tra una delegazione delle donne di Wob e rappresentanti delle istituzioni comunitarie per confrontarsi sui diversi modelli di management attuati dai diversi paesi ma soprattutto per conoscere best practice che possono concretamente portare anche in Italia una vera inclusione di genere. Previsto anche un incontro al CEC (Confederazione Europea dei Manager) per favorire e agevolare il dialogo e il confronto internazionale tra manager.
“Women on Board 2025” è un percorso totalmente gratuito espressamente ideato per le donne, ma aperto anche agli uomini, con incontri formativi che prenderanno il via il prossimo mese di novembre per concludersi a giugno 2025. Al termine del corso ci sarà l’inserimento in un apposito elenco qualificato on line consultabile dalle imprese che potranno così scegliere la figura professionale più in sintonia con le caratteristiche della società e le specifiche esigenze dei CdA di aziende, società pubbliche e organizzazioni in cerca di manager e professioniste per i propri organi di governance.
Tutte le informazioni e per iscriversi a Women on Board 2025” consultare link https://www.percorsowomenonboard.it