Roma, 30 novembre 2017 – «La sospensione del negoziato per la cessione di Ilva con il Gruppo Arcelor Mittal a seguito del ricorso al Tar presentato da Comune di Taranto e Regione Puglia, rischia di mettere una pietra tombale su una trattativa ben avviata e sul futuro stesso di Ilva».
Queste le dichiarazioni del presidente di Federmanager, Stefano Cuzzilla, di fronte alla «improvvida iniziativa giudiziaria – a detta di tutti – intrapresa dalle Autorità locali pugliesi che, se accolta, potrebbe condurre allo spegnimento dell’impianto di Taranto e, come noto, per la ripresa della produzione di uno stabilimento siderurgico poi non basta premere un bottone».
«Condividiamo l’atteggiamento del Ministro Calenda – chiarisce Cuzzilla – ma invitiamo con forza tutte le parti coinvolte a fare un passo indietro, con senso di responsabilità, per lasciare spazio al tavolo di confronto sindacale e non ai tribunali».
«Da parte nostra – aggiunge il presidente di Federmanager – negli incontri che si sono tenuti al Mise abbiamo già affermato che riteniamo esistano i giusti presupposti, in termini industriali, ambientali ed occupazionali, per proseguire positivamente nella trattativa per la cessione di Ilva. Proprio per questo motivo, non possiamo permetterci di indurre Arcelor Mittal a rinunciare all’acquisto».
Cuzzilla sottolinea che «è in gioco la credibilità del nostro Paese, non solo il futuro del principale polo siderurgico italiano e di oltre 14 mila lavoratori, che diventano almeno 20 mila considerando l’indotto Ilva: dopo aver perso “alla monetina” l’aggiudicazione a Milano dell’Agenzia europea del farmaco, ora si rischia di convincere gli industriali stranieri che non si possa investire in Italia».
«Si tratta di un’operazione di oltre 5 miliardi di euro, che coinvolge un leader mondiale dell’acciaio, Arcelor Mittal, che ha dimostrato di credere nel rilancio industriale dell’Ilva, confermando gli impegni presi con il Governo italiano al tavolo negoziale con le Organizzazioni Sindacali. A questo punto dovremmo impegnarci tutti per cercare di chiudere il negoziato in tempi brevi e non perdere l’occasione della favorevole congiuntura economica per il rilancio dell’azienda sul mercato» conclude il Presidente di Federmanager, Stefano Cuzzilla.